L’illustrazione può avere un fascino particolare, anche se nella fattispecie ci occupiamo di quella tecnica. Essa descrive in un modo interpersonale una realtà che non è esattamente quella. Ovvero l’illustrazione, il disegno o la fotografia hanno molti pregi ma anche dei limiti; ad esempio, sebbene apparentemente sembri il contrario, non hanno la terza dimensione.
In realtà guardando un’illustrazione noi possiamo cogliere solo quella parte di informazioni che l’autore ci mette a disposizione; sebbene spostiamo il nostro punto di vista non riusciremo mai a cogliere altri particolari. Per contro l’autore può farci vedere cose che a volte non è possibile vedere anche nella realtà; per esempio deformando l’illustrazione o inserendo delle trasparenze o degli spaccati.
Sull’illustrazione (poi mi smentirò) non esiste la terza dimensione o meglio esiste simulata e questo è otremodo appariscente poichè normalmente la vediamo stampata su un foglio di carta, che ovviamente ha solo larghezza e altezza.
La soluzione per rappresentare dei corpi solidi con tre dimensioni è quindi simulare questa terza dimensione. Le tecniche per ottenere questo risultato in linea di massima sono la prospettiva e l’assonometria.